martedì 15 marzo 2011


L'autonomia costituisce una forma del diritto all'autodeterminazione (conferenza)



15/03/2011






I partecipanti ad una conferenza organizzata, lunedì a Ginevra, nel quadro della 1ã sessione del Consiglio dei diritti dell'Uomo (CDH) dell'ONU, ha sottolineato che l'autonomia costituisce una forma del diritto all'autodeterminazione ed offerta una soluzione adatta alla vertenza regionale sul Sahara marocchino.






Il Sig. Miguel Angel Puyol Garcia, presidente del centro di Studi ispano-marocchini, dopo essersi attardato sul sistema d'autonomia in vigore in Spagna, ha affittato i vantaggi di questo sistema, che fa osservare che l'autonomia al Sahara è più applicabile di tanto più che il Marocco non ha cessato di intraprendere riforme democratiche.






Egli, ha allo stesso modo, insistito sugli ostacoli, in particolare d'ordine demografico, che ha reso irrealizzabile l'organizzazione di un referendum d'autodeterminazione al Sahara.






L'intervenendo, si è inoltre, consegnato ad un raffronto della situazione dei diritti dell'Uomo nelle province del sud e nei campi di Tindouf che ha visitato.






A Laayoune, grazie al clima democratico che vi regna, io ho potuto realizzare servizi televisivi, cosa che io non ho potuto fare nei campi di Tindouf, che somigliano ad una prigione, ha detto.






Il Sig. Garcia ha anche denunciato la deviazione degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni dei campi di Tindouf e che finiscono, ha detto, in Mauritania.






Questa conferenza, organizzata al palazzo delle nazioni, ha anche conosciuto la partecipazione del sig. Lahcen Haddad, universitario e militante dei diritti dell'Uomo, che ha sostenuto che l'autonomia avanzata è un mezzo innovatore e giusto; arrivare ad un'autodeterminazione.






I due concetti non sono paradossali, al contrario, in un modo d'accumulo di piccoli stati in fallimento, è un mezzo per risolvere i conflitti tramite la democrazia e la buona gestione nel quadro dell'integrità territoriale delle nazioni ha sostenuto.






Ha spiegato che l'autonomia avanzata proposta dal Marocco per regolare il conflitto del Sahara, soddisfa le necessità delle due parti poichè risulta in una situazione di vincitore/vincitore, ha un ruolo mobilizzatore e federativo e permette alle popolazioni di autogouvernarsi in un modo democratico.






Il progetto marocchino, ha proseguito, favorisce anche una risoluzione rapida del problema delle popolazioni trattenute nei campi di Tindouf fra cui i diritti all'identità, all'espressione politica ed al movimento, in quanto uomini, donne, giovani e bambini sono ridicolizzati ogni giorno e dagli anni 70.






Il Sig. Haddad ha aggiunto che la proposta marocchina d'autonomia permette inoltre di risolvere il dramma umanitario sopportato dalle popolazioni sahraoui, in particolare la separazione delle famiglie ed il sequestro nei campi di Tindouf.






Grazie all'attuazione di questa proposta, ha detto, queste famiglie possono riunirsi e l'insieme dei Sahraoui vive nella pace e decidere del loro futuro.






A anche partecipato a questa riunione, moderata da Sidati Mohamed El Galloui, vecchio rappresentante del Polisario a Roma, la signora Hajbouha Zoubeir, membro dell'Unione dell'azione femminile (UAF), che ha sottolineato che l'autonomia proposta dal Marocco offre una soluzione appena del conflitto del Sahara, che garantisce alle popolazioni interessate i diritti sociali, economici e culturali.






Ha evocato il dramma umano delle popolazioni nei campi di Tindouf, che deplora la lacerazione familiare e che denuncia la privazione di queste popolazioni dei loro diritti elementari.






Ha citato il caso del sig. Mostapha Salma Ould Sidi Mouloud imprigionato quindi espulso di questi campi dai dirigenti del Polisario per la semplice ragione che ha optato per l'autonomia e deciso di difenderla.






La Sig.ra Zoubeir ha anche chiamato all'apertura di questi campi dinanzi alle organizzazioni internazionali per informarsi della situazione dei diritti dell'uomo, e procedere al censimento di queste popolazioni.






Il Sig. Hamdi Cherifi, presidente dell'ONG " Al Intimae per lo sviluppo dei diritti dell'uomo e la coabitazione " da Laayoune, da parte sua, ha messo in evidenza la pertinenza dell'iniziativa d'autonomia, come soluzione democratica della questione del Sahara.






Ha in particolare sviluppato gli aspetti riguardanti il rispetto dei diritti dell'uomo contenuto nel progetto d'autonomia presentata dal Marocco, segnalando che il testo ha creato meccanismi che garantiscono il rispetto e l'esercizio dei diritti.






La parola fu in seguito data a Moulay Ahmed Mgizlate, membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), che ha segnalato che la proposta d'autonomia è basata su una riconciliazione che è una scelta ragionata e cosciente nell'interesse superiore del popolo marocchino.






Questa proposta, ha detto, viene anche di suonare il rintocco di un'illusione che è il separatismo, che i dirigenti del Polisario caressé per oltre trent'anni.






Ha successivamente evocato le esperienze in materia di giustizia di transizione, in particolare al Marocco, in Sudafrica, in Perù ed in Argentina.






Questa conferenza è stata organizzata dall'Internazionale centro democratico e l'Unione dell'Azione femminile.










Fonti:






Il portale politico del Sahara occidentale:


http://www.corcas.com/



Il portale del Sahara occidentale:


http://www.sahara-online.net/



Il portale della cultura hassani:


http://www.sahara-culture.com/



Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:


http://www.sahara-developpement.com/



Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:


http://www.sahara-social.com/



Il portale delle città del sahara occidentale:


http://www.sahara-villes.com/































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